Silvia Pasticci

La pizza di casa Pasticci.

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La mia personale versione della pizza.

La mia personale versione della pizza.

Mi vergogno come un cane a darvi la mia ricetta della Santa Pizza… come oso, io spagnola, proveniente da uno dei posti dove si mangia più pane industriale al mondo a postare una ricetta del impasto della pizza…

Oso perché per una volta avevo la foto (questi avvoltoi se la mangiano bollente e quasi direttamente dalla teglia) e perché questa era venuta veramente buona, addirittura per lo schizzinoso Figlio ed il purista Marito.

Ho provato diverse proporzioni di farine diverse, più o meno acqua e più o meno lievito. Quella che ci piace di più è questa versione dove uso farina di tipo 2 biologica (perchè altrimenti non la trovo) e solo mezza bustina di lievito di birra liofilizzato per mezzo kilo di farina, un po’ più costosa per via della farina ma molto più buona.

Pizza di casa Pasticci.

Con le dosi che vi do vengono fuori una teglia grande e una rotonda media.

  • 350g di farina di tipo 2.
  • 150g di farina di tipo 00.
  • Mezza bustina di lievito secco di birra.
  • 8g di sale fino.
  • 1 cucchiaino di zucchero.
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva.
  • 290g d’acqua tiepida.

Io uso una planetaria per fare l’impasto ma comunque si può fare a mano (mica sono nata con la planetaria sotto il braccio! l’ho fatta a mano per tanti anni e viene benissimo lo stesso).

Nella ciotola della planetaria peso l’acqua, normalmente le ricette prevedono la metà del peso della farina ma a me piace farla più appiccicosa, trovo che poi sia più facile renderla sottile senza l’uso del mattarello e che venga più croccante, aggiungo il lievito e lo zucchero li mescolo un po’ e li faccio riposare.

Dopo cinque-dieci minuti aggiungere le due farine ed iniziare a impastare, quando non ci sarà più liquido aggiungere il sale (che non va per niente d’accordo con il lievito) e l’olio d’oliva e continuare ad impastare per dieci minuti.

L’impasto deve rimanere un po’ molliccio, infarinatelo bene e mettetelo a riposo, io uso una ciotola con un coperchio, perchè non si disperda l’umidità.

Dopo un’oretta di lievitazione date una nuova impastata per un paio di minuti, infarinate  e fate riposare un’altra ora. Questo impasto, avendo meno lievito ha bisogno di più tempo, il profumo sarà meno acido e non saprà tanto di lievito, vi assicuro che un’ora (o più) di attesa extra meritano.

A lievitazione quasi finita accendete il forno alla temperatura massima, tra 230° e 250°C, stendete la pasta con le mani, io lo faccio in aria, la lascio penzoloni e si allunga da sola, se non riuscite fatelo direttamente appoggiandovi sul tagliere coperto da carta forno.

Una volta stesa metteteci sopra una buona passata di pomodoro, di quelle dense, basterà un velo, e le erbe che vi piacciano (per noi origano e maggiorana). Io non salo la pizza in superficie perchè spesso la condiamo con il capperi sotto sale lavati e sono piuttosto forti.

Infornate la pizza nella parte più bassa del forno, dopo averlo abassato a 200°C, per circa 5 minuti. Tirate la pizza fuori dal forno per mettere gli ingredienti che più vi piacciano, 2 o 3 minuti ancora, estraetela di nuovo per mettere la mozzarella e lo stracchino (se vi va) e lasciatela fino a che i formaggi raggiungano la doratura che più vi piaccia.

Questo è il mio impasto per una pizza sottile dai bordi più spessi con un gusto di pane d’altri tempi. Ma questo è come il sugo, la propria madre lo fa sempre meglio!

Godetevi i vostri pasticci ed alla prossima.

Baci.