Eccoci, finte samosa di feta e cipolla rossa caramellata per MTChallenge. Ormai la sfida 54!
Questo mese, a scegliere il tema della sfida sono stati Eleonora e Michael del blog Burro e Miele dopo aver vinto la sfida 53 con una magnifica zuppa della tradizione ebraica. Andate a visitare il loro blog e ne vedrete delle belle ricette e imparerete tante cose su una cucina che la maggior parte di noi conosciamo poco e niente.
Bene, ho finito i complimenti. Ora inizia l’odio.
Vi odio per aver scelto il miele, vi odio tanto…
Sono nata al nord, nei Paesi Baschi, da madre di Leòn (nord-ovest della Spagna, quasi al confine con il Portogallo) e padre nato a Madrid ma di sangue di Guadalajara. Alla tenera età di 2 anni si trasloca da Bilbao a Guadalajara, e cosa c’è a Guadalajara? La Alcarria, uno dei maggiori produttori mondiali di miele (di lavanda, millefiori e rosmarino)…
Come è passata la mia infanzia? tra i parenti castigliani che ne lodavano le bontà del miele -quasi fosse la panacea che tutti i mali cura- e mia madre, di 400Km più a nord-ovest, che li sfotteva per questo. Dal padre che alla minima tosse, muco, febbre, malessere, virus intestinale, stitichezza, mal di testa, insonnia, stanchezza primaverile… mi inseguiva per casa con il cucchiaio da minestra bello pieno di miele un po’ cristallizzato di rosmarino (rigorosamente comprata dal produttore in discreti vasi da 5 litri) e mia madre dietro a noi due dicendo di lasciar stare “la niña con está estupidez de la miel mágica que todo lo cura”.
Poi durante una vacanza nel paesello della mamma da più grande (9 anni, bella matura, io), conobbi Clara e Inés. Le figlie di un hippy e dell’infermiere del paese. Suo padre, pur di passare il tempo, faceva il contadino e -indovinate?- produceva miele. Il miele liquido, fresco di centrifuga per farlo uscire dalle cellette era tutta un’altra cosa…
Non dirò mai che amo il miele ne mi farò quelle orrride tazze di latte con 29876825792g di miele che beve mio padre ancora oggi ma, come ingrediente per certi piatti, ho iniziato ad apprezzarlo. Meglio tardi che mai!
Pronti per un aperitivo un po’ diverso dal solito?
Finte samosa di feta e cipolla rossa caramellata per MTChallenge.
Per 8 finte samosa panciute:
- 2 fogli di pasta fillo.
- 150g di formaggio feta.
- 1 cipolla rossa.
- 2 cucchiai di miele millefiori.
- 1 pizzico abbondante di timo.
- Olio extravergine d’oliva sia per friggere che per spennellare la pasta fillo e far appassire la cipolla rossa.
Tagliate a velo la cipolla rossa e fatela appassire a fuoco bassissimo con poco olio, la cipolla rossa ha molto zucchero e se alzate troppo la fiamma potrebbe bruciare. Quando la cipolla sarà molto morbida alzate un po’ la fiamma e fate dorare appena, togliete dal fuoco, aspettate che sia tiepida e unite il miele ed il timo. Mescolate bene.
Sbriciolate il formaggio feta con le dita e mescolatelo alla cipolla fredda o, al massimo, tiepida.
Tagliate la pasta fillo per il lato lungo, facendo quattro strisce di ogni foglio.
Spennellate per bene con l’olio d’oliva -soprattutto i bordi- e mettete due cucchiaini abbondanti in alto ma non sul bordo. Nella parte inferiore di un quadrato immaginario, dovrebbe rimanere libero un triangolo rettangolo isoscele (perchè qua si cucina ma si impara anche geometria!), piegatelo sul ripieno e continuate a girare il triangolo sulla pasta fillo fino a finire la striscia, avendo cura di attaccare bene i bordi.
Friggete in olio profondo e caldo, gustate calde.
Godetevi i vostri Pasticci ed alla prossima!
Besos.
6prova, prova!:-)
proviamo. non sono sicuro di riuscire a caramellare la cipolla. poi vi dico.
Potrebbe anche essere… 🙂
Prontissimi!!!
Detto da una che ama il miele,, ama Leon, ama i Paesi Baschi e la Spagna tutta, le Samosas e i tuoi post, che sono sempre un concentrato di ilarità e divertimento. Sei una forza della natura, per davvero: sicura che non c’entri qualche impollinazione? 🙂
Bravissima!
Il miele è così, non lascia indifferente nessuno; si ama o si odia.
Stammi bene! :-*
ahahaha io invece amo il miele e l’ho sempre amato, e i miei figli lo stesso, uno ne mangerebbe vasi interi l’altro un po’ meno ma piace anche a lui, forse ho cominciato a vedere le api molto presto e ci sono cresciuta, boh no so perché…voglio provare le tue samosa, capira te, la cipolla mi fa impazzire e la feta pure…ma c’è qualcosa che non mi piace? no…baci
Da brava golosa ti direi che è bello prepararle; prima piangi tagliando a velo la cipolla ma poi la mangi caramellata e ti verrebbe da piangere ancora per quanto è buona!
Marò. Immagino di sentirle crocchiare sotto i denti e quel ripieno morbido che esce… E poi potrei uccidere per la cipolla caramellata!
A volte penso che sia meglio che non abbiano fatto più figli… 🙂
Grazie a te Eleonora!
ahahahah mi hai fatto ridere con la visione di tuo padre che t’insegue con il cucchiaio di miele e la mamma in difesa tua :))
grazie di questa ricetta.
Eleonora
Traumi d’infanzia…
Grazie Manu!
Mai una gioia
Ciao Silvia, mi hai fatto molto ridere con i racconti della tua infanzia. Anche per me il miele era sinonimo di raffreddore e mal di gola e basta. Io però non l’ho ancora del tutto superato. Infatti questa sfida per me è stata particolarmente dura. Ma l’importante è esserci. Le tue samosas però mi hanno proprio convinta perchè la feta salata secondo me col miele sta proprio bene. Brava, bella idea.
Quando le rifarò… ormai sono belle che andate!
Me gusta mucho
Quando passo per l’assaggio?