Farinata ligure.

Una delle ultime della stagione 🙁

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In Liguria la farinata è un classico ma non si trova tutto l’anno ma solo da ottobre a fine aprile, dicono che da maggio la farina “sa di vecchio” e non è più buona. Inoltre, ben poca gente la fa a casa, ci vorrebbero un forno a legna (figuriamoci) e un tegame basso, “tian” in dialetto, e di rame.

Siccome io ligure non sono, la farina di ceci l’ho trovata e non credo tanto ai miti-leggende urbane sul cibo combino questo ogni tanto questo pasticcio perchè racchiude quelle che in Spagna si chiamano le 3 B: bueno, bonito, barato (buono, bello ed economico).

Di come un miscuglio di acqua e farina di ceci diventa una bontà, provare per credere (ed io ero la prima scettica, dattemi retta!):

• 1 parte di farina di ceci (300 g bastano per la teglia che viene in dotazione con un forno largo 60 cm)
• 3 parti e un po’ di acqua (1 l)
• Olio extravergine d’oliva, ovviamente meglio se ligure q.b (in questo caso 1/3 di bicchiere)
• Sale q.b.
• Pepe nero macinato al momento

Di solito la farinata si prepara per cena (o per un aperitivo rinforzato) quindi la mattina mescolare con una frusta a mano la farina e l’acqua, badando bene che non rimangano grumi. Lasciate riposare e gonfiare la farina e girate ogni tanto.

Accendete il forno “a bomba”, deve essere alla massima temperatura possibile, versate l’olio sul tegame e aggiungete l’intingolo di ceci. Sbattete con una forchetta l’olio e la miscela di ceci, perchè?  non lo so, ma fa parte del mistero della farinata, senza farlo non si attaccherà al fondo ma non sarà buona allo stesso modo. Salate.

Infilate in forno caldissimo e nel punto più alto e quando sarà bella dorata sopra avrete la vostra farinata. Macinateci sopra un po di pepe nero e SI MANGIA! è di una bontà incredibile anche se i dubbi sono leciti.

Godetevi i vostri pasticci ed alla prossima.

Besos.

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